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03/11/2020

Intervista a Emanuele Gatti

Intervista a Emanuele Gatti (presidente della Camera di commercio italiana per la Germania e socio di Villa Vigoni) per il quotidiano "Il Sole 24 Ore" del 3 novembre 2020


Germania: punti deboli sono sanità e scuole poco digitalizzate

Il Covid-19 trova la Germania preparata, grazie al numero dei letti in ospedale e terapia intensiva: la SARS nel 2005 fu pesante e servì un piano pandemico. Negli anni 2000 a Magonza esplose un grosso caso di infezioni negli ospedali universitari e fu allestito un sistema di monitoraggio. Ma la Germania ha i suoi punti deboli: la digitalizzazione in sanità e scuola. Emanuele Gatti è presidente della Camera di Commercio italiana per la Germania e professore universitario in Austria e in Germania dove insegna innovazioni biomedicali e intelligenza artificiale in medicina: è convinto che la rapidità di reazione della Germania contro Covid-19 sia decisiva.
La Germania è a prova anti-Covid?
I tedeschi hanno un solido sistema sanitario integrato di assistenza, un'estesa rete di laboratori, hanno 8 nuovi studi epidologici per individuare gli asintomatici con anticorpi, i medici di base hanno ampie competenze, la capienza di ospedali e case di cura è molto alta: e la Germania è stata criticata per anni da Bruxelles per l'eccesso di letti liberi in ospedale. Ma mancano gli infermieri specializzati.
Come spiega la bassa letalità?
La ragione fondamentale per cui ci sono meno morti in Germania da Covid-19 la spiego con l'immediatezza d'intervento nella prima ondata. Fin da subito sono stati fatti molti tamponi, perché chi li faceva aveva la protezione adeguata: le mascherine non sono mai mancate.
Tanti tamponi...
Sono stati fatti 22 milioni di tamponi in Germania da inizio pandemia, un tampone ogni 26o mila abitanti, in Italia ogni 25o mila. In media solo l' 1,2% risultava positivo. Questo basso valore è salito nelle ultime due settimane al 3,4% e poi al 5,6%, quasi triplicato, motivo per il quale non riescono più a fare i tracciamenti. E così è scattato questo lockdown che mira a ridurre i contatti, quindi i contagi.
Il primo lockdown ha funzionato?
Si, molto velocemente. I malati di Covid in terapia intensiva hanno raggiunto il picco il 18 aprile con 2.922 casi (ora sono circa 2.240). Il 13 maggio dopo il primo lockdown sono scesi a 1.400.
Nel primo lockdown vennero chiuse le scuole.
Se questo lockdown non darà i risultati attesi, credo che chiuderanno anche le scuole. Il sistema scolastico è poco digitalizzato, l'insegnamento a distanza non funziona per questo tengono le scuole aperte finchè possono.
E la sanità, è digitalizzata?
La Germania è tra i Paesi più arretrati, ma il ministro Jens Spahn si sta battendo come un leone per velocizzare la digitalizzazione nel sistema sanitario, dove imperano ancora fax e lettere su carta.