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Piano d'azione Italia-Germania

**Italia-Germania: Valensise, 'Piano d'azione base partenza per rafforzare cooperazione'**
21 nov. (Adnkronos)

"Siamo alla vigilia di un incontro importante a Berlino, al quale parteciperanno non solo i due capi di governo ma anche i ministri di Esteri, Difesa, Economia, Interni, Lavoro e Ricerca: una consultazione governativa su larga scala da tempo attesa, l'ultima fu nel 2016". A sottolinearlo è l'ambasciatore Michele Valensise che parla con l'Adnkronos di "una conferma del fatto che le relazioni tra i due paesi sono importanti, essenziali. La Germania è il nostro primo partner in Europa, non solo dal punto di vista prettamente economico, vista l'integrazione tra i nostri sistemi produttivi e visto che Germania e Italia sono primo e secondo paese manufatturiero in Europa. C'è una relazione che va oltre l'economia, fatta di tante convergenze anche sul piano politico internazionale. E' dunque un bene che ci sia il vertice, bene che si sottoscriva, dopo un lungo e accurato negoziato, un piano di azione".

Il piano, spiega quindi Valensise, già ambasciatore di Italia a Berlino, e presidente di Villa Vigoni, il Centro italo-tedesco per il dialogo europeo, "è uno strumento di rafforzamento della cooperazione bilaterale attraverso meccanismi di stretta consultazione e cooperazione settoriale e ha una forma - ma solo una forma - più snella di quella che potrebbe avere un trattato. Nella sostanza è abbastanza equivalente, se non addirittura più efficace, nella flessibilità, al Trattato, perché sono previsti meccanismi e impegni promettenti di raccordo".
Il testo "si sta finalizzando in queste ore", afferma poi. Si tratta di "uno strumento dinamico, destinato ad intensificare e strutturare il dialogo bilaterale, a dargli una forma più ordinata e strutturata, amministrazione per amministrazione". "Sono previste - aggiunge - cinque grandi aree sulle quali si concentrerà il lavoro, un punto di partenza, più che di arrivo, una base su cui cercare nuove sinergie: Economia e coesione sociale; Clima, ambiente e energia; Politica estera e di difesa; Temi europei; Cultura". "Su questi assi si articola un piano operativo e concreto".
"Tra due paesi fondatori dell'Ue, due importanti economie dell'Eurozona, i due primi paesi manufatturieri d'Europa - mette poi in evidenza l'ambasciatore Valensise - il metodo deve essere quello del dialogo, della ricerca di margini di compromesso tra istanze diverse. Quindi il governo italiano fa bene, non solo a partecipare in forze alla riunione di domani ma anche a porre le basi per scambi e intese e scambi auspicabilmente nell'interesse comune".

Italia e Germania arrivano alla firma del Piano di azione dopo il superamento di una fase critica delle relazioni sul tema del salvataggio in mare dei migranti da parte delle Ong. Per Valensise "nell'ultima fase e’ emersa per certi versi una convergenza di valutazioni. Come in Italia, e’ avvertita l’esigenza di una regolazione aggiornata, anche europea, delle migrazioni. In Germania la questione ha ormai delicate implicazioni di politica interna: si è lontani dal "Wir schaffen das", ce la faremo, lo slogan di Angela Merkel del 2015, quando il governo federale apri’ le porte a un milione di rifugiati dalla Siria. Molta acqua è passata sotto i ponti, nessuno parla più di accoglienza indiscriminata”. "Non deve pertanto sorprendere - prosegue - l'attenzione del governo federale per la recente iniziativa italiana con l'Albania".
A breve sono previste invece le delicate trattative per il rinnovo del Patto di stabilità: "I tedeschi vengono da una tradizione di rigore, controllo dei bilanci, controllo delle spese, forte diffidenza nei confronti dell'indebitamento, altrettanto forte timore di spirali inflazionistiche. Questo è parte della loro cultura economica e di governo", fa presente il presidente di Villa Vigoni. "Anche qui forse le cose non sono del tutto immobili - osserva però - perché la Germania attraversa una fase economicamente certo non brillante. Gli indicatori non sono rosei e c’è qualche nuova riflessione su possibili stimoli agli investimenti".

Secondo l'ambasciatore Valensise "i tedeschi potrebbero cercare di conciliare la spinta a maggiori investimenti, a una ripresa della crescita, con il rigore di cui sono naturalmente portatori". Quanto infine alla sentenza della Corte Costituzionale di Karlsruhe, "c'è da dire che la Corte tedesca ha un ruolo autorevole e attentamente monitorato dall’esecutivo. Ricordiamo d’altra parte che alcune pronunce della Corte federale sono state poi "ammorbidite" da decisioni o eccezioni adottate dal governo, per comporre le questioni sotto il profilo giuridico e politico. Il segnale di Karlsruhe tuttavia non è affatto da sottovalutare, vedremo la risposta o gli eventuali adattamenti del governo".

Piano di azione italo-tedesco, così si completa la triangolazione con Parigi. Parla Valensise
22 nov. (Formiche)
Conversazione con l’ex ambasciatore italiano a Berlino: “Si tratta di un piano operativo che mette in comunicazione settori interi delle amministrazioni dei due Paesi con una flessibilità forse anche maggiore di quella che può avere il trattato: si concentrerà sulla sostanza”.

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Dialogo europeo

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